Religion et politique dans le Caucase post-soviétique

B. Balci, R. Motika
Maisonneuve&Larose, Paris, 2007, pp. 366

Questa pubblicazione collettiva, realizzata nel quadro del programma Caucaso dell’IFEA a Baku, costituisce un importante contributo alla comprensione delle dinamiche politiche e culturali del Caucaso contemporaneo. Tra i suoi autori vi sono alcuni tra i maggiori specialisti della regione e nel complesso la qualità del volume è elevata. I primi 4 studi di questo volume prendono in considerazione i conflitti post-sovietici (J. Radvany, Conflicts et territoires dans le Caucase post-soviétique) e i rapporti della regione con Russia (Ch. Urjewicz, Moscou face au Caucase: fin de partie ou début d’une “reconquista” impériale?), Iran (M.R. Djalali, Le Caucase dans la stratégie eurasiatique de l’Iran) e Turchia (M. Aydin, Turkish Policy towards the Caucasus; B. Balcy, Entre Islam et laïcité. La politique religieuse de la Turquie dans le républiques turcophones d’Asie centrale et du Caucase). Alcuni contributi sono dedicati all’analisi di questioni politiche, religiose e culturali in epoca zarista (M. Kemper, ‘Adat against Shar’ia. Russian Approaches towards Daghestani “Customary Law” in the 19th century; A. Göyüshov, L’élan brisé: les intellectuels azéris et l’enseignement islamique avant la soviétization) e sovietica (B. Balci, Islam et politique en Azerbaïdjian; V. Bobrovnikov, The Islamic Revival in a Daghestani Kolkhoz: between local Traditions and external Influences); altri studi si concentrano invece prevalentemente sul periodo post-sovietico (M. Gammer, Nationalisme(s), Islam(s) et politique au Daghestan; I. Babich, L’Islam dans le Caucase du Nord-Ouest; M. Vatchagaev, L’Islam en Tchétchénie: sur fond d’aggravation de la situation politique, analyse et témoignage (1990-2005); B. Balci, R. Motika, Le renouvau islamique en Géorgie post-soviétique). Gli articoli di S. Serrano (L’Eglise orthodoxe géorgenne. Un référent identitaire ambigue) e H. Tchilingirian (In Search of Rilevance: Church and Religion in Armenia since Indipendence) prendono invece in considerazione la Chiese cristiane del Caucaso meridionale. Gli ultimi quattro articoli affrontano infine le dinamiche particolari di alcune minoranze religiose presenti nel Caucaso (V.A. Dmitriev, Les Juifs des montagnes: un groupe ethnique et confessionale stable; L. Japharova, Les Yézides du Sud Caucase: une communauté religieuse face à ses incertitudes; A. Braux, Les Molokanes d’Azerbaïdjan: rencontre et observation d’une sous-minorité russe; A. Jafarov, B. Balci, Les Bahaïs du Caucase: b.a-ba d’un communauté méconnue). Vale la pena di rimarcare che tra gli autori del volume non vi sono studiosi italiani. Un segnale chiaro della rilevanza limitata degli studi caucasici in Italia.

Aldo Ferrari